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Campania - Chiese e luoghi di culto
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BATTIPAGLIA (Salerno)
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Chiese e luoghi di culto
SANTUARIO SANTA MARIA DELLA SPERANZA
Il Santuario della Speranza di Battipaglia è un luogo di culto situato nel Comune omonimo. La nascita della chiesa è antecedente a quella della città stessa e dei primi insediamenti che determinarono il sorgere del primo nucleo urbano.
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NAPOLI
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CRIPTA CHIESA DI SAN GIUSEPPE DEI NUDI
La chiesa di San Giuseppe dei Nudi è una delle chiese monumentali di Napoli, si erge nell'omonima via. Venne eretta da Giovanni del Gaizo nel 1785 su commissione dell'Arciconfraternita e Real Monte di San Giuseppe, formata principalmente da nobili, avvocati, architetti, artisti, prelati (pontefici inclusi) desiderosi di dedicarsi anche ad attività benefiche. Dopo una accurata indagine preliminare abbiamo individuato numerosi ed evidenti problemi di umidità di risalita. Per eliminare definitivamente l'umidità dalle pareti è stato installato n°1 dispositivo KontrolDRY modello 10-R15 contro l'umidità di risalita che garantirà all'edificio un risanamento completo e definitivo.
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PAGANI (Salerno)
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CHIESA SANTA MARIA DELLA PURITÀ
La chiesa di Santa Maria della Purità, oggi anche Santuario di Gesù Bambino di Praga, fu eretta sull'antica cappella dei Santi Martiri Felice e Costanza alla fine del seicento. In stile barocco, ha degli eleganti decori in stucco sia sulla facciata sia all'interno. È a navata unica con pavimento maiolicato del primo ottocento. Conserva delle tele settecentesche, due cori schermati da grate lignee dorate e le due immagini attorno alle quali si è sviluppata la vita religiosa: il quadro di Santa Maria della Purità, venerata fin dal 1682 , e la statua del Gesù Bambino di Praga, posta in una cappella-trono e cinta da un tripudio di ex voto.
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SESSA AURUNCA (Caserta)
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CHIESA DI SANT’ALFONSO
Si accede alla chiesa, rimodernata tra Settecento ed Ottocento, attraverso un semplice portale ed una scalinata che conduce all’aula ecclesiastica. La chiesa, di modeste dimensioni, è caratterizzata da un altare per lato, entrambi in marmo databili al secolo XIX. Sull’altare di sinistra vi è un dipinto di fine settecento raffigurante “La Madonna con Santi teatini” e, sull’altare opposto, la statua di Sant’Antonio da Padova in cartapesta. L'accesso alla zona presbiteriale avviene attraverso un arco trionfale a tutto sesto. La copertura del presbiterio presenta una cupola con l'estradosso non visibile dall'esterno. Decorano le pareti degli stucchi, databili al secolo XVII ma probabilmente interessati da interventi successivi. In controfacciata è posta la cantoria con annesso organo a canne.
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CASAPULLA (Caserta)
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CHIESA PARROCCHIALE DI SANTO ELPIDIO VESCOVO
Fondata, secondo la tradizione, nel V secolo da S. Elpidio vescovo di Atella sulle rovine di un tempio pagano dedicato ad Apollo. Di essa fanno menzione una bolla di papa Alessandro III del 1174 ed i tariffari delle tasse dovute alla Camera Apostolica degli anni 1326, 1327 e 1375. Fu consacrata il 26 luglio 1467 dal vescovo di Calvi Angelo Mazziotta, vicario dell'arcivescovo di Capua Giordano Caetani. Arricchita ed ornata nel corso dei secoli a spese della nobiltà locale, venne quasi integralmente ricostruita tra il 1789 ed il 1791, con evidenti richiami stilistici alla cappella del Palazzo reale di Caserta. La sistemazione della facciata secondo i canoni dell'ordine toscano fu portata a termine nel 1811. La torre campanaria, coeva alla chiesa, fu completata nel XVIII secolo.
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CASERTA
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PARROCCHIA SAN SEBASTIANO MARTIRE
L'aula ecclesiale a navata unica presenta nella zona mediana, lungo le pareti, due incassi per gli altari. Un cornicione aggettante delimita il punto di imposta della volta a botte lunettata ed avvolge la navata e la zona presbiterale. Dietro l'altare maggiore due vani con porte conducono alle due stanze adibite a sagrestia. L'aula ecclesiale a navata unica presenta nella zona mediana, lungo le pareti, due incassi predisposti per gli altari. Copre l'aula una volta a tutto sesto con tre finestre per lato che prendono luce dai grossi arconi presenti sui prospetti laterali. L'antico pavimento vanvitelliano in cotto con riquadri in marmo è stato sostituito, come è avvenuto per il portone d'ingresso. La chiesa è stata realizzata con struttura portante in muratura di tufo di idoneo spessore e con copertura a volta, botte.
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SESSA AURUNCA (Caserta)
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CHIESA MARIA SANTISSIMA IMMACOLATA
La struttura della Chiesa è a navata unica con il tetto spiovente sui due lati. Sulla parete centrale del presbiterio, ai lati, sono poste due vetrate istoriate raffiguranti i simboli della celebrazione eucaristica, il pane ed il vino. Sulla facciata della Chiesa è collocata una vetrata istoriata tondeggiante e raffigurante l’Immacolata Concezione. All’ingresso della Chiesa, sulla parte sinistra, è posta la sede del Santissimo Sacramento. Sulla stessa parete, poco prima del presbiterio è costruita, in tufo lavorato grezzo su cui è sormontata una base marmorea, la sede su cui è collocata la statua dell’Immacolata Concezione incoronata. Una statua devozionale dell’Immacolata, attribuita agli anni Cinquanta, già presente nella prima Cappella, è conservata nella sagrestia.
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SESSA AURUNCA (Caserta)
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CHIESA SAN MARTINO VESCOVO
La facciata d’ingresso è sormontata da una piccola torre campanaria, formata da due campane di modesta entità. Si presenta a navata unica, con una piccola cappella laterale dove è posto l’altare del misteri del dolore (Addolorata e Cristo morto). Al di sotto del tetto della piccola cappella è possibile intravedere un affresco in cui è raffigurata la Vergine assunta in cielo. Di piccole dimensioni è lo spazio riservato all’altare maggiore e all’altare mensa. Un arco a tutto sesto, a tre quarti dell’edificio, traccia una linea divisoria immaginaria tra la parte assembleare e quella presbiterale. Sul territorio di pertinenza parrocchiale si erige una cappella dedicata alla Madonna del Carmine, sul cui altare il parroco don Aurelio Pastore negli anni Sessanta ha collocato la pietra sacra.
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SESSA AURUNCA (Caserta)
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CHIESA SANTA MARIA DEL CARMINE
La Chiesa fu fatta erigere ad opera dei Carmelitani, nel 1590, nella parte alta della città, fuori porta-nord detta delli ferrari. La chiesa faceva parte di un complesso che comprendeva anche un monastero che attualmente è il vecchio Ospedale S. Rocco. È strutturata ad una navata con cupola.
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SESSA AURUNCA (Caserta)
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Chiese e luoghi di culto
CHIESA DELL’ANNUNZIATA
Voluta dalla corporazione dei conciari e calzolari attorno al 1489 con annesso Ospedale ed educandato. L'edificio conserva la pianta rinascimentale, a croce greca. La facciata, divisa in due ordini, è sormontata da un timpano triangolare e due torri campanarie. Degni di attenzione sono i dipinti, tra cui la tavola del XV secolo raffigurante la Pietà e conservata all'interno della cappella del SS. Sacramento in cui si osserva anche la lastra tombale del XVI secolo del governatore don Lope de Herrera, realizzata dallo scultore Annibale Caccavello. Altra tavola, collocata nella seconda cappella a destra, è la Sant'Agata di Vespasiano Friozzo, datata 1601. Nella cona d'altare del presbiterio, proprio al di sopra degli stalli lignei, è esposta l'Annunciazione di Sebastiano Conca.
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MASSA LUBRENSE (Napoli)
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ISTITUTO DIOCESANO SOSTENTAMENTO DEL CLERO
L’Istituto Diocesano per il sostentamento del clero è un ente a cui spetta di provvedere affinché i sacerdoti, che prestano il loro servizio a favore della diocesi, possano avere quanto necessario per vivere in maniera dignitosa e onesta. È costituito dal Vescovo diocesano in attuazione dell’art. 21 delle norme sugli enti e sui beni ecclesiastici approvate dalla Santa Sede e dal Governo italiano con protocollo del 15 novembre 1984, è persona giuridica canonica pubblica. Il fine dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero è di provvedere all’integrazione della remunerazione spettante al clero, che svolge servizio a favore della Diocesi, per il suo congruo e dignitoso sostentamento, con l’amministrazione del patrimonio immobiliare derivato dai benefici parrocchiali.
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CASTELLAMMARE DI STABIA (Napoli)
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CHIESA DI SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA
Il tempio era utilizzato, oltre per le normali funzioni sacre, anche per svolgere consigli comunali e come sede di un banco per pegni, sostituito nel XVII secolo dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria della Pietà e Santa Caterina d'Alessandria. Nel 1725 la chiesa fu completamente riedificata, mentre la cripta fu modificata nel 1754 e 1970. Fino al 1931, prima di ogni varo di una nave dal vicino cantiere, si svolgeva una funzione religiosa nella quale si chiedeva la protezione divina di San Giuseppe. Per diversi anni, tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, ha ospitato il quadro di Sant'Antonio di Donna Fiorella, poi spostato nella chiesa dello Spirito Santo.
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MONDRAGONE (Caserta)
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SANTUARIO DI MARIA SANTISSIMA INCALDANA
Il Santuario di Maria Santissima Incaldana (in passato noto come Chiesa Madre e Collegiata di San Giovanni Battista) è uno storico edificio religioso e chiesa madre della città di Mondragone, in provincia di Caserta (Campania). Nel 1990 venne elevato al grado di basilica minore e, per questo, è noto anche come Basilica Minore di Santa Maria Incaldana.[2] Ancora, tra i locali è popolarmente anche noto come Vescovado, seppur impropriamente. È celebre per essere il luogo in cui è custodito il quadro della Madonna Incaldana (Maria Santissima Incaldana), un'icona in stile bizantino che viene venerata dalla Chiesa cattolica come protettrice della città casertana.
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SESSA AURUNCA (Caserta)
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CHIESA RUPESTRE DI SAN MICHELE IN GUALANA
In un ambiente ipogeo di natura tufacea sono ancora leggibili le strutture architettoniche di tre absidiole sulle cui superfici sono presenti dipinte a buon fresco alcune figure di santi. Nell'absidiola centrale sono raffigurati “Cristo affiancato da San Pietro e l'Arcangelo Michele”, nell'absidiola a destra, “la Madre di Dio con due santi”, ed è chiaramente leggibile il nome di “S. Tommaso e San Nicola”; mentre, nella terza absidiola si intravedeva una sola figura, che solo dopo la rimozione dei sali si è potuta identificare come “San Massimo”. Gli affreschi di pregevole fattura, per la qualità dell'impasto cromatico e per il ductus, con molta probabilità sono ascrivibili all’ottavo secolo dell'era cristiana ed al confine tra la sfera di influenza latina e quella bizantina.
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SESSA AURUNCA (Caserta)
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CHIESA RUPESTRE DI SANTA MARIA IN GROTTA
La chiesa è costituita da due cavità intercomunicanti ricavate nel banco di tufo. I due ipogei risultano collegati ad un soprastante edificio in muratura. L’invaso principale a pianta rettangolare presenta la sezione trapezoidale e un bancale lungo le pareti. Il secondo vano, soprelevato rispetto al principale ha la sezione semicircolare e l’ingresso anche dall’esterno. I due ambienti furono messi in comunicazione nel 1691, allorché la parete di fondo dell’invaso principale venne modificata per creare un nuovo altare e una lunetta con la Vergine tra i Santi Stefano e Girolamo. Sulla parete orientale dell’invaso principale venne affrescata una Dormitio Virginis che denuncia un collegamento con l’ambiente bizantino e differenzia questa chiesa dagli altri luoghi di culto in rupe della regione.
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CARINOLA (Caserta)
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CHIESA SAN DONATO E SANT'AGNELLO
La Chiesa, pur antica, non presenta opere di particolare rilievo artistico, se non l’altare che risale al 1700, la statua della Madonna del rosario del 1700, e una tela raffigurante la Trinità che incorona la Madonna, di fine 1800 inizi 1900.
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SORRENTO (Napoli)
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EPISCOPIO CATTEDRALE SS. FILIPPO E GIACOMO
L’attuale facciata, completamente rivestita di marmo, è stata realizzata nel 1924 in stile romanico. Interessanti sono il portale laterale recante sull’architrave lo stemma aragonese e quelli di papa Sisto IV e dell’arcivescovo De Angelis, e il campanile a 5 livelli che poggia su un basamento sorretto da quattro colonne antiche. Di particolare fattura è il bell’orologio decorato con maioliche di artigianato locale posto al quarto livello del campanile. L’interno a croce latina è a tre navate con cappelle laterali e presenta un sontuoso soffitto decorato da tele barocche. Numerose sono le opere d’arte presenti nella chiesa: tra queste vi sono un trono arcivescovile e un pulpito in marmo cinquecenteschi, ricchi apparati decorativi marmorei ed un coro in legno intarsiato dei primi del '900.
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LETTERE (Napoli)
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MONASTERO SS. ROSARIO SUORE DOMENICANE
Il monastero fu fondato nel 1633, quando, per volere del Vescovo del luogo e della comunità cristiana, si stabilirono a Lettere le monache domenicane. Le prime tre arrivarono il 7 gennaio, provenienti dal Monastero di Sorrento, e occuparono un edificio donato loro dalla famiglia De Fusco. Alle contemplative domenicane fu affidata la formazione morale della gioventù. Da quel momento la presenza delle monache è stata costante, quando con numerose monache, quando con poche. Niente, né guerre, né la tragica soppressione degli ordini religiosi di fine ottocento, né altre difficoltà e sofferenze, hanno allontanato le monache da Lettere.
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VENTAROLI DI CARINOLA (Caserta)
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CHIESETTA DI SAN FILIPPO E SAN GIACOMO
II sagrato è delineato sulla sinistra da un muretto che collega la torre civica dell'orologio con la facciata. L’interno si presenta con un impianto ad aula unica scandito sulla mezzeria da due cappelle ad arco ricavate nello spessore murario, così come la fonte battesimale; si accede all'abside mediante due gradini in corrispondenza dell'ampio arco a sesto ribassato impostato su pilastri appena emergenti dalle pareti. L’invaso, a pianta rettangolare, è coperto da una volta a crociera, sottolineata dalle pseudo-nervatute che si innestano in prosecuzione dei pilastri angolari.
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MAIORI (Salerno)
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CONVENTO E CHIESA DEL SS. ROSARIO
La chiesa in stile barocco si sviluppa in un’unica grande navata. La pianta è a croce latina e l’incrocio della navata ed il transetto è sormontato da una cupola semisferica che esternamente è a forma ottagonale. L’illuminazione della navata è ottenuta da grandi finestre poste solo sul lato destro.
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SALERNO
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DUOMO DI SALERNO
Il Duomo di Salerno, che ufficialmente risponde al nome di Cattedrale Primaziale Metropolitana di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio Magno, è il principale luogo di culto cattolico della città di Salerno, Chiesa madre dell'Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno. Ha la dignità di basilica minore.
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