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SELEZIONE ATTUALE
Veneto - Chiese e luoghi di culto
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SOMMACAMPAGNA (Verona)
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Chiese e luoghi di culto
CHIESA CIMITERIALE DI SANT’ANDREA
L'interno della pieve di Sant'Andrea è impreziosito da cicli di affreschi databili fra il XII e il XV secolo. L'affresco più significativo è posto in controfacciata e consiste in un imponente Giudizio Universale attribuito al Maestro Cicogna attivo nel veronese durante il XIV secolo. L'affresco è disposto su tre registri, nel più alto, in posizione centrale, è rappresentato Cristo nell'atto di separare i buoni dagli empi. La sua figura è maestosa, il volto non esprime emozioni, la mano destra ha il palmo rivolto verso l'alto in segno di accoglienza mentre il palmo della mano sinistra è rivolto verso il basso in segno di rifiuto e condanna. Cristo siede su un trono che consiste in un carro mobile ai lati del quale ci sono due serafini, Maria e san Giovanni Battista e altri angeli. Nel registro centrale, sotto la raffigurazione di Cristo, troviamo l'Etimasia e a fianco di essa gli arcangeli Gabriele e Michele che reggono in mano il Libro della Vita. Nel registro inferiore, a sinistra dell'entrata, è rappresentato Abramo, in Paradiso, che accoglie i giusti; a destra della porta, è raffigurato l'Inferno. Vide ridursi la sua importanza divenendo cappella cimiteriale.
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BARDOLINO (Verona)
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PARROCCHIA SAN NICOLÒ E SAN SEVERO
Il grandioso tempio neoclassico, costruito negli anni 1830-1844 e concluso con la facciata nel 1880, sorse in sostituzione della primitiva chiesetta di San Nicolò, protettore dei naviganti, risalente al XIII secolo e nel XV divenuta parrocchiale assumendo anche la dedicazione a San Severo (la chiesa di San Severo era stata la prima parrocchiale). La grande mole, che si sviluppò soprattutto negli spazi liberi sul retro, fin oltre la cinta delle mura in rovina, entra nell’antico borgo con il pronao monumentale, di ordine tetrastilo gigante in stile corinzio. www.parrocchiabardolino.it
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SAN PIETRO IN CARIANO (Verona) - Fraz. Castelrotto
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CHIESA DI SANT’ULDERICO
Chiesa neoclassica realizzata nel 1828 su disegno dell’architetto Francesco Caminada da Como sull’area dell’antica chiesa romanica, consacrata nel 1877. La chiesa custodisce due dipinti dell’Ugolini (1820) e del Tadei (1743).
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FIESSO UMBERTIANO (Rovigo)
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CHIESA DELLA NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA
La chiesa, disposta su tre navate, presenta, oltre all’altar maggiore, sei altari e tre cappelle: a destra, la Cappella di Santa Rita, di recente fattura, l’altare di Sant'Antonio, l'altare del Sacro Cuore, con statua lignea dello scultore Vincenzo Cadorin (1920), l'altare del SS. Crocifisso (XVIII sec.) e la Cappella del SS. Sacramento, oggi dedicata al "Gesù di tutti i popoli"; a sinistra, la Cappella del Battistero, rifatta nel 1967, gli altari dei patroni ( S. Carlo e B.V. del Rosario) e l’altare ligneo dorato.
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MONTORSO VICENTINO (Vicenza)
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CHIESA DI SAN BIAGIO
La chiesa di San Biagio si trova nel centro del paese di Montorso Vicentino. Si eleva nella piazza principale e, grazie alla sua posizione, è di dominio a un panorama suggestivo che si confonde fino alle ultime propaggini delle prealpi venete.
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TEOLO (Padova)
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ABBAZIA BENEDETTINA SANTA MARIA ASSUNTA DI PRAGLIA
L’Abbazia di Praglia è sorta ai piedi dei colli Euganei a circa 12 chilometri da Padova lungo l’antichissima strada che conduceva ad Este. L’Abbazia, fondata negli anni tra l’XI e il XII secolo, rimase fino al 1304 una dipendenza dell’Abbazia di S. Benedetto in Polirone di Mantova. Solo con gli inizi del XIV secolo la comunità di Praglia, consolidatasi e radicatasi più stabilmente nell’ambiente padovano, si rese del tutto autonoma eleggendo un Abate preso tra le file dei propri monaci. Dopo il periodo piuttosto infelice, dal punto di vista sia spirituale che materiale, della “commenda” nel 1448 Praglia aderì alla Riforma di Santa Giustina di Padova e tale scelta fu la causa della sua “seconda nascita” spirituale, culturale e materiale. L’Abbazia fu fiorente nei secoli successivi, fino alla soppressione napoleonica del 1810. Nel 1834, grazie all’appoggio del governo austriaco, i monaci rientrarono nel monastero. La ripresa della vita benedettina a Praglia ebbe però breve durata. Il 4 giugno 1867 venne applicata nel Veneto la legge che sopprimeva nuovamente tutte le corporazioni religiose. Così la comunità fu sciolta una seconda volta. La maggior parte di essa trovò rifugio nel monastero di Daila (Istria), allora in territorio austriaco. A Praglia rimasero solo due o tre monaci come custodi del monastero. Il 26 aprile 1904 due monaci ritornarono in monastero e il 23 ottobre seguente poté riprendere a pieno la vita regolare che continua fino ai nostri giorni. www.praglia.it
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CASALEONE (Verona) - Frazione Sustinenza
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CHIESA DI SAN GIACOMO MAGGIORE IN SUSTINENZA
All’intero della chiesa è presente una pala con Madonna e Bambino, attribuita a Domenico Brusasorci (Verona 1515 ca. – 1567). Il quadro di grande dimensioni, fu dato come contributo all’arredo per la ricostruita [1946] della chiesa di San Giacomo Maggiore, dalla Parrocchia San Biagio di Casaleone. Altrettanto pregevole è un affresco, a destra del presbiterio, che raffigura Giacomo ascolta il giudizio del re Erode. Agrippa I°; replica alla maniera del Mantegna: La versione del Mantegna era presente nella Cappella Ovetari di Padova, andata distrutta durante la seconda guerra mondiale. Questa nostra replica attribuita al pittore Luigi Petrassi, assume pertanto una valenza di grande curiosità artistica. www.sustinenza.it
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PASTRENGO (Verona)
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PARROCCHIA DELL'ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
Esternamente l'edificio si presenta con facciata di gusto barocco rivolta a settentrione. Torre campanaria addossata al fianco orientale della chiesa. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, presbiterio quadrangolare rialzato di tre gradini concluso con un abside poligonale; lungo i fianchi dell’aula si aprono quattro modeste cappelle laterali ospitanti l’altare di S. Gaetano da Thiene e l’altare dei Misteri del Rosario, sul lato occidentale, l’altare di S. Luigi e l’altare di S. Antonio, sul lato opposto. I prospetti interni sono ritmati da lesene d’ordine composito con fusto scanalato sulle quali si imposta l’alta trabeazione modanata con fregio iscritto; le pareti sono ornate con opere pittoriche inserite all’interno di cornici a stucco; la parete absidale accoglie la pala d’altare raffigurante la “Visione di S. Elena della S. Croce trasportata dagli angeli”, opera del pittore Francesco Lorenzi. La navata è coperta da una volta a botte con unghie laterali decorata con una finta cassettonatura; il presbiterio è sovrastato da una volta a vela, ornata verso l’intradosso con rilievi a stucco e pitture raffiguranti gli Evangelisti. Copertura a due falde con travature e capriate lignee portanti; manto in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata in quadrotte alternate di pietra bianca e marmo rosso Verona posate a corsi obliqui.
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CAMPONOGARA (Venezia)
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Chiese e luoghi di culto
CHIESA PARROCCHIALE DEI SS. QUIRICO E GIULITTA
Campoverardo, frazione del comune di Camponogara, è di origine altomedioevale. Il toponimo, che incontriamo per la prima volta in un testamento del 1181, deriva dal nome di persona germanico Eberhard, evidentemente proprietario di quei terreni, poi alterato nella forma dialettale Verardo. La chiesa intitolata ai martiri Quirico e Giulitta compare nella decima papale del 1297. All’epoca dipendeva dalla pieve di Santa Maria di Sarmazza o Sarmazia, oggi Vigonovo. Il vescovo Pietro Barozzi, che la visitò nel 1489, la descrisse come una chiesa piccola nelle dimensioni e modesta negli arredi, con un pilastro che fungeva da campanile. Vi si poteva comunque amministrare il battesimo. Venne restaurata e ingrandita più di una volta, soprattutto tra fine Settecento e inizio Ottocento con il parroco don Antonio Baroni. Dopo un nuovo importante restauro nel 1942, la chiesa venne nuovamente consacrata. Alcuni anni fa è stata ritinteggiata all’interno e all’esterno.
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