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Veneto - Immobile storico
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MOGLIANO VENETO (Treviso)
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VILLA TESTORI ZANGA
Costruita nel Settecento, attualmente è degli Zara Pasin che ne hanno curato il restauro. L'accesso principale si trova spostato più ad est rispetto al complesso di edifici. È segnato da un cancello in ferro con pilastri e statue, dal quale si diparte un viale che, dopo aver costeggiato la costruzione, piega a destra verso il retrostante brolo. Quest'ultimo è limitato da un perimetro rettangolare, chiuso su due lati dalla barchessa e per il resto da un muro di mattoni. La casa padronale mostra la consueta tripartizione delle ville venete, ma non è perfettamente simmetrica; ad esempio, le due ali laterali hanno un numero differente di finestre (rispettivamente tre e due per piano). Questa irregolarità risulta quasi impercettibile per la forte caratterizzazione del partito centrale, il quale risalta per il frontone rialzato e il timpano con statue ai vertici, oltre che per gli elementi ornamentali ai livelli inferiori. Degne di nota sono le tre aperture del piano nobile, unificate da una cornice continua e sovrastate da frontoni, uno centrale triangolare e due laterali ad arco ribassato. All'interno, va ricordato un caminetto marmoreo, proveniente dalla casa veneziana del Goldoni. Al retro della casa aderisce la barchessa, volgendo quindi il fronte principale verso l'interno. Si caratterizza per un semplice portico ad arcate concluso con una volta a padiglione.
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DOLO (Venezia)
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BARCHESSA EST DI VILLA CONCINA
A Dolo, in zona centrale, è situata Villa Concina. È a tipica pianta veneziana con salone centrale e stanze laterali, su due piani, e presenta la tipologia diffusa nelle ville settecentesche di modeste dimensioni, tranne qualche raro elemento di fattura tardo ottocentesca, come le due torrette addossate alla facciata sud. Le stanze son ornate di stucchi. Di proprietà del Comune di Dolo dal 1982 e da poco restaurata, la villa è sede della Biblioteca Comunale.
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ABANO TERME (Padova)
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VILLA BASSI RATHGEB
La villa, dall'impianto cinquecentesco rimaneggiato nel XVIII secolo, appartenne alla nobile famiglia padovana dei Dondi dell'Orologio che fece aprire nel 1776 la strada (attuale via Mazzini) tra la villa e le terme. Alla stessa epoca risale probabilmente la sopraelevazione di un piano della facciata e la copertura degli affreschi di Antonio Buttafuoco. Vi furono ospitati nell'Ottocento personaggi illustri come il figliastro di Napoleone Eugenio Beauhrnais, vice re del Regno d'Italia. Nel 1979 il Comune di Abano Terme acquistò la villa per farne la sede della preziosa collezione di Roberto Bassi-Rathgeb, centro culturale e sede del Museo Comunale.
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PADOVA
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PALAZZO TREVES
Edificio cinquecentesco, completamente affrescato. Nel grande atrio al primo piano è raffigurato, in più immagini, il primo proprietario del palazzo, conte Abriani della scuola dello Zelotti. Il complesso è stato recentemente oggetto di un esemplare restauro da parte dell’attuale proprietaria signora Letizia Carli Donaudy che ringraziamo per la sua ospitalità.
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MIRANO (Venezia)
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VILLA CABRINI ALLE STATUE MOORE - CAPPELLA
Al centro il corpo padronale con a fianco due ali più basse chiuse da torrette. La facciata si sviluppa su un unico livello frontale movimentata orizzontalmente dalle fasce modanate a marcapiano, aggettanti, che collegano con le ali laterali e, verticalmente, dalla sovrapposizione di paraste ioniche e doriche. Il coronamento, realizzato con un frontone triangolare, si raccorda al sottostante corpo di fabbrica tramite due volute laterali, con paraste doriche che incorniciano lo stemma della famiglia Cabrini. Altre statue, sempre seicentesche, decorano il timpano di sommità. L'edificio centrale manca di decorazioni, mentre le sale delle ali sono riccamente decorate con rappresentate grotte e ambienti naturali in quella che fungeva da teatro con soppalco. Si stacca dal blocco continuo di edifici il piccolo oratorio con presbiterio a pianta ottagonale dedicato a San Massimo, posto a sud-est del corpo centrale; la facciata riprende le caratteristiche architettoniche degli edifici ecclesiastici seicenteschi: lesene d’angolo, riprendendo così anche il linguaggio architettonico dell’edificio padronale, finestra termale e timpano con fasce in aggetto, utilizzato sia come coronamento, sia per evidenziare l’ingresso alla cappella. Fino a pochi anni fa l’oratorio ospitava la salma di San Massimo e nell’Ottocento si celebravano le Cresime per la comunità miranese.
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VEDELAGO (Treviso)
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VILLA CORNèR DELLA REGINA
Situata a Cavasagra di Vedelago (Treviso), è una tipica villa veneta di impronta palladiana, resa tale dall’intervento sulla precedente struttura cinquecentesca attuato dall’architetto Francesco Maria Preti nel XVIII secolo. Egli intervenne sul precedente edificio, “fece aggiunte, incrementi e lo ridusse, con stile palladiano, felicemente nel corpo, adornandolo di fianchi e barchesse” su committenza dello stesso Pietro Corner, che volle però mantenere sul frontone lo stemma gentilizio ducale costituito da un cappello dogale. La magnifica struttura della villa e del parco rendono Villa Corner della Regina uno dei più significativi esempi del genio palladiano del territorio veneto. Nonostante gli interventi attuati sugli spazi e sugli ambienti, dalla facciata fino alle barchesse, l’edificio non ha perso l’ispirazione sotto cui è stato creato. Inoltre, l’intervento settecentesco del Preti, unito a quello coevo dell’architetto Marinali, legano in maniera inscindibile questa villa alle altre ville della zona per ricorrenza di stili utilizzati, per elementi decorativi e per il gusto del bello neoclassico. L’ingresso attraverso un viale alberato che porta ad un’imponente scalinata, le colonne e le statue mitiche che ornano la facciata, gli spazi armoniosi e ampi, il giardino ampio e misterioso: Villa Corner della Regina è l’esempio per eccellenza dell’esperienza palladiana applicata all’architettura locale.
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VERONA
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GALLERIA DI ARTE MODERNA PALAZZO FORTI
La sede è nel cuore della città, nell’antico palazzo che fu la dimora veronese di Ezzelino da Romano, il fiero e crudele tiranno che a metà del duecento creò nel nord est un potente ed esteso stato ghibellino. Il palazzo che ancora conserva parte delle strutture medievali, passò poi alla famiglia Emilei trasformandosi in un palazzo nobiliare di rappresentanza con saloni riccamente decorati, corridoi, ambienti di servizio. Interventi di epoche successive, soprattutto nel ‘700 con la facciata dell’architetto Ignazio Pellegrini, hanno infine conferito l’attuale aspetto al palazzo che tra gli altri ebbe come ospiti Napoleone. L’ultimo proprietario, Achille Forti, appassionato e collezionista d’arte, nel suo testamento volle lasciare il palazzo alla città per farne un luogo dedicato all’arte moderna. Dopo varie vicende, dal 1982 Palazzo Forti ha finalmente avviato la sua attività espositiva, dapprima con mostre temporanee sui grandi autori dell’800 e del ‘900 veronese e internazionale e in seguito, dal 2006, inaugurando l’esposizione permanente che mette in mostra alcune delle opere storiche della collezione assieme a più recenti acquisizioni. Oltre ai grandi classici della pittura veronese moderna come Dall’Oca Bianca, Guido Trentini, Felice Casorati, vengono esposte numerose opere di artisti contemporanei italiani e internazionali come Vanessa Beecroft, Roberto Barni, Alik Cavaliere o emergenti come Patrizia Guerresi o Medhat Shafik.
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VENEZIA
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MAGAZZINI DEL SALE
Si trovano a Venezia nel Sestiere di Dorsoduro, lungo la Fondamenta delle Zattere, a cinque minuti di cammino dalla Punta della Dogana. Furono costruiti su progetto dell'architetto Alvise Pigazzi nel periodo 1835-38, in stile neoclassico. Sono chiamati anche Saloni, mentre la scritta visibile fuori dell'edificio lo indica come Emporio dei Sali. Nove grandi portoni danno l'accesso ad altrettanti enormi ambienti, lunghi circa 70 metri, dove per oltre un secolo è stato immagazzinato il sale. Il sale è stato la principale fonte di ricchezza per i primi abitanti della Laguna di Venezia, che lo usarono inizialmente barattandolo con le popolazioni della terraferma. A ricordo esiste ancora nella laguna a nord della città (presso Torcello) l'isola chiamata Le Saline, dove fino al 1913 veniva raccolto il sale. Dopo un periodo di abbandono, ospitano da decenni delle mostre, spesso legate alla Biennale. La sezione 1, quella più vicina al ponte, ospita una mostra permanente dedicata al pittore Emilio Vedova (Venezia 1919-2006). Tale spazio espositivo è stato inaugurato il 3 giugno 2009, curato dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova e allestito dall'architetto Renzo Piano. L'esibizione offre la visione in movimento di 35 grandi tele di Vedova disposte su uno speciale meccanismo a rotazione per una durata di 45 minuti. Sono anche sede della più antica società remiera di Venezia, la Bucintoro, fondata nel lontano 1882.
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VENEZIA
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PALAZZO CONTARINI DELLA PORTA DI FERRO
Deve il suo nome all'antico casato dei Morosini della Sbarra, di cui è stato per secoli la dimora di famiglia. Affacciato sulla Salizada di Santa Giustina nel sestiere veneziano di Castello, il cuore più antico e affascinante di questa città, il Palazzo conserva gli elementi propri dell'antica dimora veneziana: il duplice ingresso dal rio e dalla calle, la corte con la vera da pozzo, la scalinata esterna che porta al Piano Nobile e all'ampio Salone. Nel 1799 il ramo della Famiglia Contarini, detto di San Francesco della Vigna, si estinse. A Gasparino Morosini vanno ricondotti i due stemmi incisi nel pilastro di pietra d'Istria che regge l'architrave ligneo del sotoportego di ingresso dalla calle: una croce inscritta in un anello in rilievo, che a sua volta è sormontato da una G stilizzata. I discendenti Bertucci e Lunardo Contarini (1444) assunsero il soprannome di Porta di Ferro. Tale denominazione trae origine dal pesante e bellissimo portale - adornato da una fitta rete di brocchettoni metallici - che per secoli ha caratterizzato l'edificio, e andato perduto attorno alla metà dell'Ottocento. Dalla metà del secolo diciannovesimo il Palazzo ha subito un inesorabile processo di abbandono seguito dal recupero, rispettando e ripristinando l'originaria funzione di dimora padronale e di abitazione. Ottimizzando spazi e strutture, sono stati ricavati ampi appartamenti e suite razionali e funzionali.
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