L’umidità di risalita (o da risalita) capillare è un fenomeno molto comune in tutti i tipi di strutture. Precauzioni costruttive atte ad evitare il fenomeno non sempre vengono applicate per contenere i costi o per ridurre i tempi. Sorvoliamo quindi in questo articolo quali sono le modalità costruttive più efficaci applicabili durante le fasi iniziali dell’edificazione e concentriamoci su quali sono i sistemi per eliminare definitivamente l’umidità di risalita negli immobili già esistenti (e spesso abitati).

Negli articoli precedenti abbiamo trattato specificatamente i metodi più diffusi che saranno ripresi qui, in modo sintetico, per dare un’idea immediata delle differenze che li caratterizzano.

Perché ho i muri umidi? Perché l’umidità risale?

La risalita dell’umidità avviene sulla base di alcuni principi fisici (vasi capillari, attrazione magnetica ecc…) che qui non affronteremo per semplicità. Quello che vi illustreremo sarà semplicemente la dinamica del fenomeno dell’umidità di risalita per consentire a chiunque di poter approcciare alle proposte di deumidificazione muraria con consapevolezza. Dobbiamo, per prima cosa, pensare alla risalita dell’umidità come un processo continuo e ciclico che si articola in varie fasi e, più in particolare, in:

ingresso dell’umidità all’interno della base del materiale da costruzione

risalita dell’umidità attraverso i capillari dei materiali da costruzione

espansione dell’umidità in direzione delle zone più porose della costruzione

evaporazione dell’acqua e solidificazione dei sali presenti nell’umidità

ognuna delle fasi appena descritte ha delle conseguenze importanti e, in particolare, durante la risalita dell’umidità i sali tendono a corrodere i metalli (si pensi al cemento armato) all’interno della struttura indebolendola e nella fase di evaporazione i sali, solidificandosi, tendono a spaccare gli intonaci e l’evaporazione dell’acqua contribuisce ad aumentare l’umidità ambientale dell’immobile riducendone il comfort.

In secondo luogo dobbiamo specificare che l’umidità non è acqua, bensì una soluzione di acqua e altre componenti (tra cui i sali) che è molto pericolosa per le strutture, potete approfondire questo argomento qui.

Una volta fatto nostro il concetto di umidità di risalita possiamo affrontare, con cognizione di causa e spirito critico, tutte le soluzioni che il mercato ci offre.

Panoramica dei rimedi contro l’umidità da risalita:

Di seguito riportiamo un elenco di metodi che si propongono come soluzioni all’umidità da risalita senza approfondire sulla reale efficacia di ognuno ma dandone una breve descrizione (se volete approfondire basterà cliccare sul nome del “rimedio”):

vespaio: è una camera d’aria che si realizza nelle costruzioni al fine di migliorare le condizioni dell’ambiente interno alle abitazioni. Nello specifico ha la funzione di separare la soletta abitabile dal terreno sottostante al fine di evitare che la prima venga a contatto con l’umidità presente nel secondo;

taglio fisico delle murature: metodo che prevede, come dice il nome stesso del metodo, un vero e proprio taglio parallelo al piano di sedime alla base delle murature che andrà riempito con materiale impermeabilizzanti (ogni azienda utilizza materiali diversi);

barriere chimiche (o taglio chimico): consiste nel praticare dei fori nelle murature in cui vengono inseriti degli “iniettori” che immettono all’interno delle pareti un materiale chimico (di solito liquido) che si insinua nelle intercapedini presenti nel materiale e crea una barriera impermeabile che impedisce all’umidità di risalire oltre il livello di applicazione;

barre polarizzate:si tratta di barre metalliche (normalmente in acciaio) abbastanza lunghe da penetrare sia nella muratura che nel terreno (normalmente di lunghezza superiore ai 2-3 metri). Una volta installate (in numero variabile sulla base di fattori specifici e su tutti i muri della struttura) per effetto elettrostatico, si polarizzano spontaneamente e si comportano come dipoli elettrici, bilanciando i campi elettrici preesistenti e compensandone le cariche;

intonaci deumidificanti: sono materiali a base chimica o naturale che permettono un alto grado di traspirazione delle murature;

-deumidificazione elettrofisica attiva: introdotta in italia nel lontano 2001 da SKM – Soluzioni Kalibrate per Murature (e successivamente riproposta da varie aziende) è una tecnologia che attraverso un blando campo elettromagnetico blocca l’umidità al di sotto delle murature; è applicabile su qualsiasi tipo di struttura e deumidifica sia i muri che le pavimentazioni evitando che l’umidità attacchi la costruzione;

-deumidificazione elettrofisica passiva: si basa sul principio di elaborazione e riproposizione del campo magnetico terrestre per lo scopo di deumidificare le murature.

Come scegliere la soluzione definitiva?

Nel panorama della deumidificazione le possibilità per risolvere il problema della risalita sono molteplici; escludendo (cosa che, se abbiamo letto fin qui, sappiamo ormai fare autonomamente) le “soluzioni” che nascondono il problema ma non lo eliminano alla base bisognerà valutare se l’applicazione è compatibile con le nostre esigenze e se il costo è alla nostra portata.

Ad esempio il vespaio è un metodo validissimo (se realizzato nel modo corretto) ma difficilmente compatibile, per costi e tempistiche, con un’operazione di risanamento di un’abitazione già esistente mentre è decisamente più semplice da realizzare in fase di costruzione.

Da quasi 20 SKM Italia si occupa di deumidificazione delle murature attraverso la tecnologia KontrolDRY. Si tratta di una soluzione definitiva e garantita a vita che non necessita di alcun intervento murario. Non ha controindicazioni ed è applicabile su qualsiasi tipo di muratura. L’installazione richiede pochi minuti e non crea alcun disagio nell’abitazione. La deumidificazione completa si raggiungerà dopo un tempo variabile in base a parametri costruttivi e ambientali e comunque non oltre 24 mesi. Oltre 18 anni di esperienza e più di 2100 installazioni sono la prima garanzia nei confronti di clienti pubblici e privati.

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